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Il volume si propone di offrire una lettura dei santi prescelti come propri numi tutelari all'interno di un microcosmo, Cocconato, nelle colline del Monferrato. Una raccolta di segni e tracce utili a comprendere come una comunità del Piemonte abbia costruito e modificato, immaginato e popolato, il proprio Paradiso, spaziando dall'analisi dei santi protettori del mondo contadino, ai santi del giorno, a una rassegna di figure leggendarie quali Alessio, Giosafat e Genoveffa di Brabante, santi le cui vite erano lette durante le veglie invernali più per svago che non per edificazione. Vengono ricostruite le vicende che nel 1663 portarono a individuare e scegliere, quali patroni della comunità, i santi Fausto e Felice: un esemplare caso di patronato comunitario, attribuito a due santi dal nome aggettivato, appartenenti allo stuolo di santi battezzati, creati ex nihilo nel corso dell'età moderna attingendo in maniera incontrollata alle catacombe romane. La devozione a Sant'Antonio da Padova è analizzata attraverso una serie di suppliche, rare attestazioni di preghiere popolari risalenti alla prima metà del Novecento, messaggi scritti dai devoti e lasciati ai piedi della statua del santo. Il libro vuole offrire un contributo storico-antropologico alla comprensione dei processi che, localmente, determinavano le preferenze con cui alcune figure celesti erano scelte per la venerazione comunitaria e altre per quella domestica, quali gesti pubblici e nascosti segnavano le pratiche devozionali verso di esse, quale era l'immaginario collettivo in cui i contadini del Monferrato collocavano i santi.